E' il sistema di condivisione più green del momento ed è
stato inventato da un gruppo anarchico negl...

E' il sistema di condivisione più green del momento ed è
stato inventato da un gruppo anarchico negli anni sessanta. Ecco la storia ed
alcune curiosità sul bike sharing.
BICI BIANCHE AD AMSTERDAM
La notte del 27
luglio 1965 ad Amsterdam '“ e dove sennò '“ un gruppo di anarchici olandesi che si faceva chiamare Provo distribuì dei volantini per tutta la città annunciando la
fine del regno della borghesia motorizzata. No, non è la trama di una stagione
di Mr. Robot: esattamente il giorno
dopo due attivisti verniciarono di
bianco alcune biciclette nere nella piazza centrale di Amsterdam.
Successivamente altre bici vennero dipinte e abbandonate per la città, al
servizio libero di qualunque cittadino. Ma la rivoluzione non ebbe il seguito
sperato, infatti la polizia sequestrò tutte le bici per una legge secondo la
quale ognuna di esse doveva essere munita di lucchetto. Non se ne parlò più
fino agli anni Novanta, quando la città di Copenaghen,
intuendo nei suoi cittadini la crescita di una mentalità sempre più ecologista,
lanciò il servizio Bycykler che
permetteva di noleggiare bici ovunque e persino di lasciarle ovunque e bastava
una moneta come cauzione, un po' come un carrello del supermercato. Per anni
nessuno tentò di copiare l'iniziativa, fino al '96 quando nel Regno Unito
lanciarono un servizio di bike sharing che funzionava con una tessera
magnetica. Seguirono poi altre città europee come Rennes, Lione poi Parigi con il
famoso Vélib e Barcellona.

COME FUNZIONA IL BIKE SHARING
Il sistema di utilizzo delle bici a noleggio è molto
semplice. Le stazioni vengono installate in svariati punti pubblici e, proprio
come qualunque altro mezzo pubblico, anche il bike sharing necessita di un
abbonamento che, avvicinato alla torretta della stazione che indica poi la
bicicletta disponibile per il noleggio e voilà. Semplice proprio come pedalare, anche perché non ci sono burocrazie
di nessun genere. Per il pagamento, la maggior parte dei servizi funziona
appunto con una tessera contactless
ma esistono altri metodi come la cauzione dove si inserisce la moneta per
liberare la bici dallo stallo oppure il pagamento tramite smartphone con l'apposita
app.
MILANO E IL FUTURO
Dal 2008 il servizio
di BikeMi è il più sviluppato di
Milano ma c'è da dire che in occasione di EXPO
2015 il comune ha messo in atto un bike sharing integrato che ha permesso
di inserire 1000 biciclette con pedalata assistita insieme a quelle
tradizionali e la creazione di nuove stazioni per incrementare e rendere più
efficiente il servizio. Milano è stata la prima città che, con l'inserimento di
questa tipologia di bici ha sostanzialmente allargato il pubblico degli utenti.
Da qui si può partire per il futuro che molti immaginano: un servizio di mobilità intelligente che vada incontro
alle esigenze del ciclista che non
vuole solo 'spostarsi' comodamente in città ma vuole anche scoprire i suoi angoli nascosti '“ niente di meglio che due ruote,
parliamoci chiaro '“ con nuove tecnologie applicate a questi mezzi che restano
di sicuro pubblici ma che possono diventare assolutamente privati, almeno per
qualche ora.