Le chiamano 'semi-classiche' ma, negli ultimi anni, stanno
diventando un punto di riferimento per i...

Le chiamano 'semi-classiche' ma, negli ultimi anni, stanno
diventando un punto di riferimento per il calendario italiano.
Negli ultimi anni abbiamo visto il Giro d'Italia aumentare
il suo appeal internazionale e con
esso la capacità di attirare grandi campioni, non ultimo quel Chris Froome che dopo aver vinto quattro Tour e una Vuelta, è venuto al
Giro con l'obiettivo, poi centrato, di vincerlo. Prima di lui, altri vincitori
del Tour, come Sastre, Contador, Evans, Wiggins e Nibali sono venuti al Giro con
questo obiettivo, con i soli Contador e
Nibali a riuscirci, mentre l'anno
prossimo dovrebbe provarci Geraint
Thomas.
Oltre al Giro, negli ultimi anni sono tante le corse
nostrane, come quelle in calendario in
autunno, che pur senza arrivare ai livelli di Strade Bianche e Tirreno, hanno aumentato il loro appeal. Se queste
sono appuntamenti di primissimo livello, con la gara senese ormai ambita da
tanti cacciatori di classiche e la
"corsa dei due mari" che ha ormai perso la sua vecchia funzione di preparazione per la Sanremo, le corse
che affollano il calendario italiano nel periodo che va dalla fine della Vuelta
al Lombardia, pur rimanendo fondamentalmente gare di preparazione per il Mondiale
o il Lombardia, sono ormai diventate un punto
di riferimento importante per quei corridori che non terminano la loro
stagione col Mondiale.
A rendere sempre più importanti gare come il Giro dell'Emilia, la Milano-Torino, il Beghelli, la Tre Valli
Varesine e in misura minore il Gran
Piemonte, oltre a percorsi quasi mai scontati, che lasciano ai corridori la
possibilità d'inventarsi qualcosa e la trasmissione in diretta delle stesse sul
circuito PMG Sport, contribuisce la mancanza di altre corse in calendario,
rendendo quasi obbligata la partecipazione a queste semiclassiche italiane per chi punta al Lombardia.

La somma di questi fattori ha portato a queste gare una ritrovata vitalità, col risultato
scontato di avere startlist sempre più piene di campioni stranieri, come
dimostra il neo campione del mondo Alejandro
Valverde che ha scelto la Tre Valli per il suo esordio in maglia iridata.
Oltre ai campioni, in queste gare non è mancato nemmeno lo
spettacolo con gare combattute e duelli testa a testa tra alcuni dei
protagonisti più attesi. Senza la forza delle squadre a neutralizzare i
tentativi da lontano, abbiamo assistito a gare che hanno esaltato il coraggio e
l'inventiva di corridori come De Marchi, Pinot, Mollema o Nibali che di solito
vediamo protagonisti anche in altri periodi della stagione e in corse più
importanti.
Sull'onda lunga di questa stagione, favorita anche da un
Mondiale che chiamava all'opera gli stessi corridori attesi al Lombardia, per
queste gare l'obiettivo deve essere quello di crescere ulteriormente per non
rimanere sostanzialmente corse di preparazione ma di diventare veri e propri obiettivi da centrare per
quei corridori che arrivano ancora motivati e con energie al finale di
stagione.