In diciotto anni di carriera, Sven Nys ha rivoluzionato la
storia del ciclocross, scrivendone pagine...

In diciotto anni di carriera, Sven Nys ha rivoluzionato la
storia del ciclocross, scrivendone pagine esaltanti e conquistando il titolo di
Cannibale del fuoristrada.
Prima o poi tutti i campioni devono fare i conti con l'età e
per tutti arriva il momento del passaggio di
consegne e successivamente quello di smettere. Questo momento, arriva anche se
hai rivoluzionato il tuo sport come stiamo vedendo con Valentino Rossi nel motociclismo e come, rimanendo al ciclismo, è
accaduto a Sven Nys nel ciclocross.
Sven Nys ha vinto 2 Mondiali,
e restando ai tre circuiti principali del calendario 6 coppe del mondo (con 50 vittorie di tappa); 13 Superprestige (55 vittorie) e 9 Gazet van Antwerpen/Bpost Bank
Trofee (42 vittorie), poi ci sono 9 titoli nazionali e 7 medaglie mondiali, un
palmares che da solo basta e avanza per capire che razza di corridore sia
stato.
Nys non è stato solo questo, è stato capace di rivoluzionare il ciclocross, aiutandolo
a trasformarsi, nel corso dei suoi diciotto anni di carriera, da sport di
nicchia con pochi tifosi a bordo strada, a disciplina dall'appeal
internazionale, anche se non paragonabile al ciclismo su strada.
Nel corso della sua carriera Sven ha affrontato e "abbattuto"
diverse generazioni di corridori, quella composta da Daniele Pontoni, Mario De
Clercq ed Erwin Vervecken nei primi anni di carriera; quella di Bart Wellens e Niels Albert (il suo più rivale per
eccellenza); quella di Lars Boom e Zdenek
Stybar (l'avversario più duro da affrontare a detta di Sven); prima di
arrendersi alla generazione di Wout Van
Aert e Mathieu Van Der Poel che
sta dominando il cross con la voglia di cancellare i record di Nys.
Il soprannome di Cannibale,
Nys se l'è guadagnato nel 2005 quando ha conquistato il Grande Slam del cross, vincendo
nella stessa stagione i tre circuiti principali,
il titolo nazionale e il Mondiale: un risultato mai ottenuto da nessun altro
corridore prima di lui ed eguagliato solo
da Wout Van Aert nel 2015, e proprio nello stesso anno, Sven ha capito che
era arrivato il momento di farsi da parte, in quanto impossibilitato ad
annichilire la nuova generazione di crossisti capeggiata dai baby d'oro Van
Aert e Van Der Poel.

Il 2016 è stata la sua
ultima stagione ed è stata l'occasione giusta per una sorta di lungo addio,
quasi una passerella, in tutti quei luoghi che ha reso leggendari e che hanno
contribuito a renderlo l'icona di questo sport. Fino alla fine Nys ha attaccato
il numero sulla schiena per vincere, dimostrando di avere ancora qualcosa da
dire, dando il meglio di sé nelle prove di Coppa del Mondo, andando a prendersi
l'ultima vittoria della sua carriera in quel di Koksijde, in uno degli appuntamenti più prestigiosi dell'anno.
Sul sabbioso tracciato fiammingo, reso ancora più
difficile dal freddo e dal fango, quella che diventerà l'ultima vittoria di Nys, arriva al termine di un vero e proprio
spot per il ciclismo. Tra attacchi respinti e contropiedi ben assestati, Sven
Nys e Wout Van Aert regalano spettacolo e si giocano tutto nell'ultimo
tratto di fango, dove va in scena la
resa dei conti finale. Sven da fondo a tutta la sua esperienza,
inventandosi una traiettoria incredibile, che gli consente di uscire
davanti e di presentarsi sul rettilineo finale con il margine necessario per
andare a raccogliere il successo.
Per chiudere la propria carriera, Sven poteva scegliere uno
dei tanti appuntamenti prestigiosi che ci sono durante l'anno, ma sceglie l'ultima
gara della stagione lo Sluitingsprijs ad Oostmalle, semplicemente perché era
l'ultima gara in calendario e Nys è uno che ha vissuto tutta la carriera
pensando sempre al ciclismo 365 giorni l'anno, saltando pochissime corse e non
incappando mai in incidenti o problemi fisici importanti.
L'ultima istantanea della sua carriera non è una vittoria ma
l'omaggio ad un corridore come Sven Vanthourenhout,
che lo ha affiancato negli ultimi anni di carriera, e col quale ha voluto
tagliare l'ultimo traguardo della sua vita agonistica.