Miguel Indurain, la vita di un campione che ha appassionato
una intera generazione.
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Miguel Indurain, la vita di un campione che ha appassionato
una intera generazione.
Miguel Indurain è stato un grande campione a cavallo tra gli
anni Ottanta e Novanta. Le sue incredibili
doti fisiche gli hanno permesso di essere un'autentica forza della natura nelle
gare contro il tempo '“ ma anche in montagna non scherzava - e di vincere cinque Tour de France dominandoli
letteralmente. Ecco alcune curiosità sulla sua storia.
TORPEDO
Il suo soprannome a scuola era Torpedo ma non per la sua corporatura quanto per i sandwich enormi che
era solito portarsi per la merenda. Una passione rimasta invariata con gli
anni, tanto che quando gli chiesero quale fosse il premio della sua prima gara
vinta '“ a undici anni '“ lui rispose semplicemente: 'Un panino e un'aranciata sono bastati a farmi contento'.
QUESTIONE DI CUORE
Miguel Indurain, come molti ciclisti, è bradicardico. Il suo
cuore pulsa molto lentamente a riposo, addirittura 28 battiti, molto meno rispetto ad alcuni illustri campioni del
passato. Ma non è la sola dote straordinaria del cuore navarro che è molto
grande ed è capace di pompare fino a cinquecento
centimetri cubi di sangue ad ogni pulsazione.

UN ROMANZO PER I TOUR
Cinque Tour de France di fila non li aveva mai vinti neanche
il Cannibale. Ma Indurain sì. E detenendo persino un record singolare, quello
di non aver mai conquistato una tappa in
linea. Di sicuro però la curiosità più particolare è quella che riguarda un
romanzo '“ una storia d'amore dicono '“ che Miguelon metteva sempre in valigia,
ogni anno, per le tre settimane francesi. Sempre lo stesso, sì. Quando gli
chiesero il perché, lui rispose semplicemente che ogni sera, dopo la tappa,
riusciva a leggere soltanto mezzo capitolo prima di addormentarsi e il giorno
seguente doveva riprendere da capo perché non si ricordava quello che aveva
letto.
Un circolo vizioso. O forse una scaramanzia.
COME ANQUETIL
Miguel è stato spesso paragonato a Jacques Anquetil anche se i due, come aspetto, non hanno niente da
spartire. Uno biondo con gli occhi azzurri e l'altro moro, tenebroso, schivo nei
sorrisi. Di sicuro però Indurain adottò la filosofia di vita '“ e di bicicletta '“
del campione francese. Vivi e lascia
vivere. Mai umiliare gli altri, correre per la propria strada ed essere
gentili. E anche se ogni ciclista ha una storia a sé e i paragoni sono sempre
poco consoni, Jacques è stato un esempio di eleganza e grandezza per un altro
grande che ha segnato la storia del ciclismo per sempre.