Sabato si deciderà la Milano-Sanremo 2018, una corsa
immutata e ambitissima, vediamo insieme il perc...

Sabato si deciderà la Milano-Sanremo 2018, una corsa
immutata e ambitissima, vediamo insieme il percorso e i favoriti.
Tra le grandi classiche, la Milano-Sanremo non è la più importante e nemmeno la più ambita, non
è la più bella e non è la più difficile, ma possiamo affermare con certezza che
è la più facile e la più fedele alla
tradizione, ma non per questo la più scontata, anzi il fatto di essere
sempre uguale e sostanzialmente facile, la rende incertissima e alla portata di tanti.
In un ciclismo che guarda sempre più al futuro e al
business, e che sta provando a cambiare per regalarsi un futuro all'altezza del
passato, la Sanremo continua ad essere ancorata alla tradizione, col suo
percorso praticamente immutabile, anche se col passare degli anni e l'aumento
delle medie, la corsa è diventata meno
selettiva e se un tempo per fare selezione bastavano il Turchino e i Capi Mele, Cervo e Berta,
oggi non bastano più nemmeno Cipressa e Poggio.
Nonostante questo, quella che continua ad essere la prima
grande corsa della stagione, non ha perso quel fascino dell'incertezza che l'ha
sempre contraddistinta e che è la sua forza. Ormai la "Classicissima"
è una corsa per velocisti ma
continua a strizzare l'occhio agli
attaccanti, sebbene siano pochi quelli che vanno a buon fine. Per fare la
differenza devi inventarti il numero e proprio l'anno scorso uno di questi
numeri è andato a buon fine, con Peter
Sagan scatenato sul Poggio e i soli Kwiatkowski
e Alaphilippe capaci, con
grandissima fatica, di riportarsi sulla sua ruota, per poi giocarsi il successo in volata, con il polacco della Sky ad avere la meglio.
Negli anni, la Sanremo ha sedotto e regalato gioie a
velocisti, corridori da corse a tappe, cacciatori di classiche, comprimari e fenomeni con Costante Girardengo ed Eddy Merckx, che sono i due che più di
altri hanno segnato la storia della corsa, col primo capace di salire undici
volte sul podio e il secondo di imporsi sette volte.

Per la Sanremo è sempre difficile individuare un
favorito, ma da qualche stagione a questa parte, Peter Sagan è diventato l'uomo
di riferimento e quest'anno, dopo il secondo posto dello scorso anno, lo
sarà ancor di più. Peter sembra nato per questa corsa, che finora per qualche
motivo gli è sempre sfuggita. A
differenza di quasi tutti gli avversari può scegliere come correre, visto che
può vincere sia attaccando sia aspettando lo sprint. Vincere per lui vorrebbe
dire anche aggiornare la storia, visto che sono solo quattro i corridori ad
aver vinto a Sanremo con indosso la maglia iridata: Alfredo Binda (1931), Eddy
Merckx (1972 e 1975), Felice Gimondi
(1974) e Giuseppe Saronni (1983).
Come sempre sarà lotta tra gli attaccanti e i velocisti e
sebbene il numero dello scorso anno non è facilmente ripetibile, quest'anno non
sono molti i velocisti che arrivano in forma a quest'appuntamento, quelli che
hanno dimostrato di star meglio sono Demare
e Viviani e se il primo una Sanremo
l'ha vinta, Elia ancora non l'hai mai corsa con ambizioni importanti e in
squadra ha alcuni degli attaccanti più temibili. Kristoff, Degenkolb, Cort,
Matthews, Kittel (alla sua prima partecipazione) Nizzolo, Colbrelli, Ewan,
Trentin e Bouhanni sono gli altri velocisti più attesi.
Tra gli attaccanti oltre a Kwiatkowski e Alaphilippe,
arrivano in ottima forma anche Luis Leon Sanchez, Tiesj Benoot e Tim Wellens,
ma vanno tenuti d'occhio anche Moscon, Stybar, Gilbert e Van Avermaet ma come
detto la bellezza della Sanremo sta proprio
nella sua incertezza e nel suo regalarci
sorprese nonostante un percorso e un canovaccio sempre uguale a se stesso
da anni e anni.