Ogni Mondiale ha la sua storia e i suoi uomini e questa
volta in Austria i protagonisti saranno dive...

Ogni Mondiale ha la sua storia e i suoi uomini e questa
volta in Austria i protagonisti saranno diversi da quelli che negli ultimi tre
anni hanno provato, invano, a battere Peter Sagan.
Il Mondiale di Innsbruck si preannuncia
durissimo e sorride agli scalatori anche se una corsa più bloccata potrebbe allargare
il ventaglio dei favoriti, chiamando in causa gli specialisti delle Ardenne.
E' da Firenze 2013 che determinati corridori non potevano guardare
al Mondiale con ambizioni importanti, logico dunque che sono tanti i corridori
da corse a tappe o da classiche dure che hanno messo nel mirino questo
Mondiale. Se negli anni scorsi Sagan
monopolizzava i favori del pronostico, stavolta non c'è un favorito
indiscusso ma una serie di corridori che a seconda di come andrà la gara
potrebbero avere maggiori o minori chance.
Per Alejandro
Valverde, dopo 6 podi, questa potrebbe essere l'ultima chance di
conquistare un Mondiale e rendere leggendaria una carriera fin qui
straordinaria. Lo spagnolo della Movistar che si è giocato la Vuelta fino all'ultima tappa di salita può essere
competitivo in tutte le circostanze, potendo contare anche su un notevole
spunto veloce come ha dimostrato all'ultima Vuelta, quando, in uno sprint in
salita, ha battuto addirittura Sagan. In Spagna ha speso tante energie e
sicuramente l'essere stato in lotta per la maglia rossa fino alla fine non ha
rappresentato il miglior avvicinamento possibile ma Alejandro è un corridore
che riesce ad essere competitivo per tutta la stagione, quindi non dovrebbe
pagare le fatiche della corsa spagnola, al contrario potrebbe patire, come
accaduto tante volte, una condotta di gara troppo sparagnina.
Julian Alaphilippe nonostante
avesse gradito un percorso un po' meno duro, sarà un cliente scomodo per tutti
e per quasi tutte le Nazionali, uno degli obiettivi primari dovrebbe essere
quello di indurire al tal punto la gara da farlo fuori, per evitare di
portaselo all'ultimo strappo dell'ultimo giro. A quel punto sarebbe il favorito numero uno e in stagione tra
Freccia, Tour e San Sebastian ha dimostrato di non patire il peso del
pronostico.

Adam e Simon Yates sono adattissimi al percorso e in una Gran Bretagna priva di Froome e Thomas
potranno fare la propria corsa, se Simon ha vinto la Vuelta ed è chiaramente
uno dei corridori più attesi, Adam, sulle strade spagnole, ha preparato
principalmente la prova iridata e proverà
a sfruttare anche la presenza del fratello per avere maggiore libertà.
Decisamente competitive e con più frecce al proprio arco sono
la Colombia e l'Olanda. I "cafeteros"
possono contare soprattutto su Uran e
Quintana, mentre gli "orange"
hanno Poels, Dumoulin, Mollema e Kruijswijk per un quartetto che pare capace di
qualsiasi cosa. Oltre ad Alaphilippe la Francia
ha anche Bardet e Pinot che partono
con chance importanti in caso di corsa molto selettiva.
L'Italia punta tutto o forse puntava, su Vincenzo Nibali che aveva impostato la
stagione su Tour e Mondiale ma la caduta al Tour ha compromesso l'avvicinamento
dello squalo e a pochi giorni dal mondiale la sua condizione è ancora un'incognita.
Tra la Vuelta e le semiclassiche italiane ha lanciato segnali contrastanti ma
avrebbe potuto tranquillamente nascondersi. Di certo non gli mancano fondo e
intelligenza tattica che in un mondiale potrebbero fare la differenza. La
nostra seconda punta sarà Gianni Moscon
che conosce bene il percorso e che nelle semiclassiche italiane ha dimostrato
di avere una buona condizione. Il percorso si sposa bene anche con le
caratteristiche di Pozzovivo. Dopo Giro e Tour, il lucano non ha dato segnali
incoraggianti ma un piazzamento è nelle
sue corde. Chi alla Vuelta è apparso in formissima, tornando al successo
dopo 3 anni, è Alessandro De Marchi
che potrebbe indirizzare la nostra corsa con uno dei suoi attacchi, completano
la squadra Pellizotti che sarà il
nostro regista in corsa, Caruso, Cataldo e Brambilla, per una nazionale che
come accaduto negli ultimi anni proverà a fare la corsa e ad indirizzarla più
che subirla.
Majka e Kwiatkowski
che guidano la Polonia, saranno avversari pericolosissimi anche se il corridore
della Sky potrebbe pagare la lunga stagione. Un altro nome da seguire con
attenzione sarà Roglic che ha
rinunciato anche alla crono dove era da podio per concentrarsi sulla gara in
linea. Chi parte senza grandi ambizioni è il Belgio che paga la mancanza di
uomini da GT così come Sagan che dopo tre anni dovrebbe lasciare la maglia
simbolo del ciclismo.
La sorpresa tipo Rui Costa a Firenze non è da escludere ma
per tanti corridori questo Mondiale è un'occasione più unica che rara e nessuno
vorrà lasciarsela sfuggire.