Con la questione Chris Froome - rifiutato e poi assolto '“ il
Tour de France è già sommerso dalle po...

Con la questione Chris Froome - rifiutato e poi assolto '“ il
Tour de France è già sommerso dalle polemiche. Aspettando la partenza di sabato
prossimo, ecco alcune curiosità sull'edizione 2018.
ROUBAIX E I MONDIALI
Partenza da Arras
e arrivo a Roubaix: la nona tappa
del Tour de France è un omaggio alla
corsa più dura e affascinante che ha trafitto i cuori di generazioni, la Parigi-Roubaix. I corridori infatti
pedaleranno su Mons-en-Pévèle e gli ultimi quindici chilometri '“ escluso il Carrefour de L'Arbre '“ ricalcano esattamente
il percorso della leggendaria Classica del Nord. Un record per il Tour che non
aveva mai inserito più di 13 chilometri sul pavè della Parigi-Roubaix: questa
volta ce ne sono ben 21 e i settori affrontati sono 15.
La tappa, che a detta di Vincenzo Nibali
sarà molto dura e difficile, è in programma per il 15 aprile, la stessa data in
cui si giocherà la finale dei Mondiali
di Calcio. Cuori degli sportivi divisi, dunque: chi vincerà l'eterna sfida pallone vs bicicletta?
GLI ITALIANI
Come nel 2016, gli italiani a prendere il via sabato
prossimo alla Grande Boucle saranno
soltanto 13. Un record negativo, tra i peggiori degli ultimi trent'anni. I
corridori nati negli anni Novanta saranno solo tre: Sonny Colbrelli, Gianni
Moscon e Oliviero Troia. Daniel Oss sarà l'uomo di fiducia di Peter Sagan a caccia della solita
maglia verde mentre Damiano Caruso sarà
un fidatissimo scudiero per Richie Porte
in salita. Con quarant'anni d'età e diciotto anni di esperienza Franco Pellizzotti è il più 'anziano'
del Tour, una perla preziosa per il porta bandiera per eccellenza Vincenzo
Nibali che proverà a ripetere le gesta indimenticabili del 2014.
1998 MAGICA DOPPIETTA
E' italiana l'ultima doppietta
Giro-Tour e di anni ne sono passati venti da quando Marco Pantani trionfava
sul podio di Parigi compiendo un'impresa storica, rimasta nella memoria di
tutti. Il 1998 è un anno leggendario, come leggenda
era Pantani che alla doppietta, dopo la vittoria al Giro, neanche ci
pensava. La sua partecipazione non riguardava il desiderio di vittoria
piuttosto la volontà di rendere orgoglioso qualcuno che aveva creduto in lui e
se ne era andato d'improvviso. Anche quest'anno un corridore proverà seriamente
a fare suoi Giro e Tour nello stesso
anno ma, paragoni un po' blasfemi a parte, le due storie non si somigliano
come non si somigliano i protagonisti. Il '98 fu una questione di cuore, non di
record. Ed è abbastanza per spiegare il significato di questo ventennale.

COME NEL CICLOCROSS
Tra le novità di quest'anno, quella forse più attesa è proprio
la partenza in griglia con una
formula da ciclocross '“ o da Granfondo - in occasione della tappa numero 17, da
Bagneres-de-Luchon a Saint-Lary-Soulan. La frazione sarà lunga soltanto 65 km ma ben 38 saranno
in salita ed è per questo che la rivoluzionaria partenza sarebbe stata
studiata a tavolino per accendere lo spettacolo. Nel primo plotone ci saranno
infatti i primi venti corridori in
classifica, nel secondo altri venti poi altri due plotoni da quaranta e il
gruppetto dei velocisti. Questo dovrebbe servire a isolare i big dai propri
gregari nelle prime fasi della tappa e quindi costringerli ad attaccare subito.
Un'ulteriore spinta per provare ad movimentare una corsa sempre più controllata: l'intento è buono ma come sempre sarà
il gruppo a dare le risposte.