Lo Zoncolan torna a fare la storia del Giro d'Italia, vediamo insieme chi ha trionfato su questa evo...

Lo Zoncolan torna a fare la storia del Giro d'Italia, vediamo insieme chi ha trionfato su questa evocativa montagna nelle passate edizioni
Il prossimo 19 Maggio i corridori del Giro d'Italia,
torneranno ad affrontare le pendenze micidiali dello Zoncolan, una delle montagne
più iconiche della storia del Giro, sebbene sia una salita veramente
giovane, essendo stata affrontata per la prima volta solo nel 2003.
I 10,1 chilometri della salita friulana sono ormai entrati
nell'immaginario collettivo e sono uno dei momenti più attesi dell'intera
stagione ciclistica, sia perché la pendenza
media dell'11,9% che quella massima del 22%, fanno sempre un certo effetto, sia perché nei
cinque precedenti, lo spettacolo non è mancato.
Nel 2003 il Giro scopre lo Zoncolan ma lo fa, per la prima e
ultima volta, dal versante più "facile", quello di Sutrio che prevede
13,3 km di salita anziché i 10,1 km, da Ovaro, che impareremo a conoscere
successivamente. Il primo corridore a scrivere il proprio nome e quindi a
marchiare per sempre questa salita è Gilberto
Simoni, che in quegli anni è lo scalatore numero uno sulle strade del Giro
nonché il miglior nome possibile per tenere a battesimo questa montagna. Sul
gigante friulano, Marco Pantani ha
fatto in tempo a regalarci una delle ultimissime pagine della sue carriera,
visto che si rese protagonista di una prova di grande carattere chiudendo la
tappa al quinto posto.
Simoni che si sta giocando il Giro con
Garzelli, ha solo 2" di vantaggio sul rivale e quindi decide di
attaccare a 4 km dalla fine per distanziarlo. Fare il vuoto sullo Zoncolan non
è facile ma secondo dopo secondo, Gilberto rafforza la sua maglia rosa
chiudendo alla fine con 34'' su Garzelli, 39'' su Casagrande (l'unico che aveva
provato a seguire la maglia rosa), 42'' su Popovich e 43'' su Pantani. Da
questo momento in poi il Giro non avrà più storia con Simoni che dominerà il Giro
fino a chiuderlo con oltre 7 minuti di
vantaggio su Garzelli e Popovich che
lo accompagneranno sul podio di Milano.
Simoni concede il bis nel 2007, quando ha 36 anni ed è
ancora uno degli scalatori più forti
ma non più quello dominante di quattro anni prima. Stavolta lo Zoncolan viene affrontato dal
versante di Ovaro e Simoni non riesce a staccare tutti, fino all'ultimo
chilometro assieme al suo compagno di squadra Leonardo Piepoli c'è anche un giovanissimo Andy Schleck, che non può nulla quando il duo della Saunier Duval,
accelera nuovamente. Sul traguardo i due arrivano in parata con Piepoli che
lascia al capitano il successo e la gloria. Con il tempo di 39'03" questa è
a tutt'oggi la scalata più veloce dello
Zoncolan.
Nel 2010 lo Zoncolan rilancia ai massimi livelli Ivan Basso, lo scalatore varesino
proprio qui, inizia la rimonta che lo porterà a vincere il Giro, per quella che
resterà la pagina più bella ed entusiasmante della sua seconda parte di
carriera. Dopo la fuga bidone di L'Aquila, Basso ha tanti minuti da recuperare
e deve attaccare a ripetizione per
erodere il vantaggio di Arroyo e Porte. Sullo Zoncolan, Ivan che ha appena
ricevuto la notizia che diventerà padre per la terza volta, sa che si gioca
tanto, così dopo il forcing dei compagni di squadra forza in prima persona,
quando a 7 km dall'arrivo è Scarponi
ad accelerare, gli resistono solo Basso ed Evans. Nibali, Vinokourov, Pinotti,
Cunego e soprattutto la maglia rosa Arroyo perdono contatto. A questo punto
Basso capisce che può essere la sua giornata e inizia a forzare, Scarponi cede
ai -6, mentre Evans, tra uno sbuffo e l'altro, resiste, sembra di assistere al
duello tra Pantani e Tonkov a Montecampione al Giro 98. Ad ogni accelerazione, Evans è lì, pare impossibile da staccare fin quando a 3,7 km dal
traguardo cede di schianto. Tra due ali di folla, in quello che è probabilmente
lo stadio naturale del ciclismo col colpo d'occhio più bello, Ivan accorcia la
classifica, salendo fino al terzo posto a 3'33" da Arroyo e ritrova quella consapevolezza che poi sarà fondamentale per ribaltare il Giro.

Nel 2011 al termine di una tappa piena di polemiche e
modifiche, con la cancellazione del
Crostis, ritenuto troppo pericoloso e pure del Tualis, che ne aveva preso il
posto, per le proteste dei tifosi, Igor
Anton si prende lo Zoncolan e regala alla Euskaltel Euskadi il primo
successo sulle strade del Giro. Anton che in classifica ha oltre 4' dalla
maglia rosa Contador, approfitta della libertà concessagli e a 5,5 km dal
traguardo si invola verso il successo, chiudendo con 33" su Contador e
40" su Nibali.
Per la prima volta nella storia dello Zoncolan, nel 2014 hatrionfato un fuggitivo, con Michael
Rogers, tre volte campione del mondo a cronometro, a "sporcare"
la sacralità della montagna friulana che con Simoni, Basso e Anton aveva sempre
visto trionfare scalatori e uomini di classifica. Dei 19 fuggitivi del mattino,
a giocarsi il successo rimangono Rogers, Pellizotti e Bongiorno. Il ritmo
dell'australiano della Tinkoff risulta indigesto ai due italiani che perdono
contatto, con Bongiorno fermato anche da una spinta di un tifoso. Alla fine
Rogers trionfa con 38" su Pellizotti e 48" su Bongiorno.