Il 2018 è stato l'ultimo anno dello squadrone BMC mentre il
2019 sarà l'ultimo di Sky. Si può dire c...

Il 2018 è stato l'ultimo anno dello squadrone BMC mentre il
2019 sarà l'ultimo di Sky. Si può dire che quando certi colossi abbandonano il
ciclismo, le ere finiscono.
Il ciclismo '“ si sa '“ è uno sport in continuo mutamento e la
storia ci insegna che l'inizio o la fine di un'era dipende sempre dalle grandi aziende che investono in esso.
Le illustri pagine scritte dalla BMC
sono state brutalmente cancellate dall'arrivo del 2019 e del nuovo main sponsor
CCC che ha pensato bene di dare una
passata di bianco su tutto l'illustre
passato, come quando si entra in una casa nuova e si riverniciano i muri. O
meglio, non proprio così, perché forse in questo caso una ragione non c'era.
Il team BMC nacque nel 2005 anche se la licenza WT la
ottenne soltanto nel 2011, dopo la
grande visibilità internazionale ottenuta con Cadel Evans e Alessandro
Ballan. Da quel momento i successi della squadra e gli ingaggi di prestigio
saranno moltissimi: due Campionati del
Mondo a squadre, una Parigi-Roubaix
e ventuno campionati nazionali '“
sette solo con corridori svizzeri '“ per dire alcuni numeri. Nel 2019, dopo
diciotto anni in gruppo, la divisa rossonera non ci sarà più perché l'azienda,
dopo la morte dell'appassionato Andy Rihs, ha deciso di cambiare il suo ruolo
nel ciclismo, cedendo il suo team per supportare la Dimension-Data. Già questo sembrerebbe il primo segnale della fine di un'epoca ma non è tutto. L'anno
che verrà sarà anche l'ultimo di un altro colosso che ha segnato per sempre la
storia del ciclismo recente: il team Sky.
Attiva dal 2010, è stata la squadra più influente
e controversa degli ultimi dieci anni, con il suo ciclismo dei numeri, le
sue incredibili vittorie e i suoi portacolori. Da Bradley Wiggins a Chris
Froome passando per Mark Cavendish,
Geraint Thomas e nell'ultima
stagione i nostri Viviani e Moscon, il team Sky ha scritto pagine
di storia con il proverbiale appeal inglese che gli appassionati hanno odiato e
amato come poche altre. La notizia del ritiro del main sponsor più importante
del circuito WT è stata una doccia fredda che gli stessi atleti hanno preso
come una sfida: rendere leggendario l'ultimo anno di una squadra già
leggendaria. Un duro colpo per chi credeva che il gigante britannico
fosse'¦invincibile.
Ma se i due team sono sopravvissuti all'incedere del tempo
che proverbialmente, nel ciclismo, è assai tiranno, non sono riusciti a resistere
alle decisioni economiche. Forse perché gli anni duemila hanno reso questo sport
sempre meno accessibile per gli imprenditori che vogliono investire, con un
riscontro che risulta accettabile solo con i top team. Chi invece sta remando
controcorrente a questo pensiero è proprio l'italiano Segafredo che ha dimostrato di voler continuare a portare avanti il
suo progetto non solo per la grande passione ma anche per i numerosi riscontri economici
che ha ottenuto con le passate stagioni.
Di fronte all'abbandono di BMC e Sky non si può che fare un
bilancio e dirsi che il 2020 segnerà sicuramente un cambio radicale nel ciclismo, una di quelle staffette che chiudono
un'epoca. C'è solo da chiedersi quali nuovi orizzonti si apriranno questa
volta.