Domani il Giro d'Italia partirà da Israele: ecco sei uomini che si giocheranno la maglia rosa.
Scatt...

Domani il Giro d'Italia partirà da Israele: ecco sei uomini che si giocheranno la maglia rosa.
Scattando da Israele, anche se non sono mancate le
polemiche, il Giro si è assicurato in una sola mossa un ricco chacet e una
risonanza mediatica che difficilmente avrebbe trovato altrove. Il percorso del prossimo Giro è abbastanza
in linea con quelli visti negli ultimi anni, anche se i chilometri a cronometro
sono diminuiti e gli arrivi in salita sono tornati ad aumentare. A differenza
degli ultimi anni e rispetto al Tour mancano del tutto le mini tappe di salita
e gli arrivi in discesa, in pratica ogni volta che si affronteranno le montagne
si arriverà in salita. Se la mancanza delle mini tappe di montagna dovrà far
emergere le doti di fondo di chi
vorrà vincere il Giro, la mancanza di qualche arrivo in discesa rischia di addormentare un po' la corsa, qualora
dovesse proseguire il canovaccio degli ultimi GT, quando quasi tutte le tappe
con arrivo in salita si sono risolte con un duello tra gli uomini di classifica
ristretto gli ultimi chilometri.
La startlist del Giro appare di buon livello ad eccezione
del comparto velocisti dove se si esclude Elia Viviani, mancano tutti i migliori
sprinter, di tutt'altro livello la
lotta per la maglia rosa dove non
mancano i Campioni a cominciare dal primo vero duello tra Froome e Dumoulin.
Ecco i sei uomini che se la giocheranno.
Tom Dumoulin. Il Campione.
Lo scorso anno Tom
Dumoulin si è imposto un po' a sorpresa ma con pieno merito. Torna al Giro
per confermare la vittoria dello scorso anno ma
soprattutto per dimostrare che è pronto a detronizzare
Chris Froome. Come lo scorso anno, arriva al Giro con pochi giorni di corsa
nelle gambe e senza risultati ma questo non è un problema visto che si inizia
subito con una crono e potrebbe
prendersi la maglia rosa già il primo giorno. Rispetto allo scorso anno non
avrà il vantaggio di partire a fari spenti e sono diminuiti i chilometri contro
il tempo e Froome non gli concederà i minuti che lo scorso anno hanno pagato
Nibali e Quintana. Viste le sue caratteristiche, Zoncolan e Colle delle
Finestre sono gli scogli più duri da superare ma lo scorso anno ha dato
l'impressione di avere ancora margini di miglioramento. L'impressione è che
questo Giro ci dirà se la vittoria del 2017 è stata un "caso" o se
siamo d'innanzi al nuovo uomo di riferimento dei GT.
Chris Froome. Il Favorito
Dopo aver vinto Tour e Vuelta, Chris Froome punta a conquistare il Giro per centrare la tripla corona e per diventare il terzo
corridore dopo Merckx e Hinault a detenere contemporaneamente
i tre grandi giri. Per lui il Giro dovrebbe essere solo il primo passo verso
quella doppietta Giro-Tour che negli ultimi anni è
apparso semplicemente come un obiettivo impossibile da raggiungere anche per
uno come Contador. Così come all'ultimo Tour, si presenta al via del suo primo
obiettivo stagionale senza vittorie ma per uno che ha vinto quattro Tour e una
Vuelta non può essere un problema. Non sarà più il corridore dominate di
qualche stagione fa ma è cresciuto tantissimo dal punto di vista tattico ed è
ormai un corridore senza apparenti punti deboli. A cronometro dovrebbe perdere qualcosa da Dumoulin ma
guadagnare su tutti gli altri rivali e in salita nell'arco delle tre settimane
di gara dovrebbe essere il più forte. Come sempre al suo fianco avrà una squadra fortissima con Poels,
Sergio Henao, De La Cruz ed
Elissonde a scortarlo in salita, e Knees, Kiryienka
e Puccio a fare il lavoro sporco. A complicare tutto c'è però l'annosa
questione del salbutamolo relativa alla scorsa Vuelta
Thibaut Pinot. L'innamorato
Nei GT, l'unico podio di
Thibaut Pinot risale al Tour
2014, quello vinto da Nibali. Quel risultato che doveva lanciarlo tra i grandi,
ha finito per affossarlo tra le aspettative
altissime dei francesi che vedevano
in lui il corridore giusto per interrompere un digiuno che dura dal 1985. Lo
scorso anno al suo esordio al Giro è
stato autore di una grande corsa, vincendo la tappa di Asiago e restando in lotta per la
vittoria finale fino all'ultima tappa, chiudendo a 1'17" da Dumoulin ma
rimanendo comunque giù dal podio. Si è letteralmente innamorato del Giro dove
oltre a percorsi più adatti alle sue caratteristiche ha trovato un ambiente,
decisamente più confortevole e con minori pressioni rispetto al Tour, che lo
porta ad esprimersi al meglio. Obiettivo podio per lui.

Esteban Chaves e Miguel Lopez. La coppia
Esteban Chaves e Migeul Angel Lopez sono una coppia solo di fatto,
visto che corrono per due squadre diverse, vale a dire Mitchelton Scott e
Astana ma ad accomunarli oltre alla capacità di andar forte in salita e ad una certa propensione a
ficcarsi nei guai è soprattutto la loro nazionalità e si sa che in caso di
necessità i colombiani quasi sempre
sono disposti a darsi una mano. Chaves è reduce da un 2017 molto difficile e
anche questa prima parte di stagione non lo ha visto tra i protagonisti ma è
pur sempre il corridore capace di chiudere sul podio Giro e Vuelta nel
2016. Lopez che all'ultima Vuelta aveva
alternato giornate di difficoltà a giornate in cui era risultato imbattibile,
sembra cresciuto ulteriormente e pare pronto a giocarsela con i migliori. Per
entrambi l'obiettivo è il podio e a
supportarli avranno due delle squadre
migliori visto che Chaves al suo fianco avrà Simon Yates (che parte coi gradi di co-capitano), Nieve e Kreuziger
mentre Lopez avrà al suo fianco Kangert, Luis
Leopn Sanchez, Hirt e Billbao.
Fabio Aru. Il padrone di casa
Fabio Aru è il corridore italiano più atteso. Per il sardo della UAE è giunta
l'ora di tornare sul podio di un GT, visto che non lo fa dalla vittoriosa
Vuelta 2015. Torna al Giro dopo due anni e punta a entrare nella contesa per la
maglia rosa. Come gli sta accadendo troppo spesso ultimamente, arriva al suo
obiettivo stagionale senza aver combinato nulla e per un corridore che negli
ultimi due anni ha vissuto poche giornate di gloria, non è una grande cosa.
Anche all'ultimo Tour ha dimostrato di avere in canna il colpo del fuoriclasse ma deve evitare quelle
giornate no che gli fanno perdere terreno prezioso in classifica. Nei
pronostici parte dietro Froome e Dumoulin ma troverà il terreno adatto per
provare a metterli in difficoltà.
Volendo riassumere al massimo Il Giro 101, potremmo usare
solo tre parole: Israele perché per
la prima volta nella storia un GT parte fuori dall'Europa; Zoncolan perché sarà la salita simbolo della corsa; duello perché quello tra Froome e Dumoulin è forse la contesa
più attesa di questa stagione, ma in realtà la parola che riassume meglio il
Giro è festa, perché è questo ciò
che accadrà nelle prossime tre settimane, in tutte quelle località che saranno
attraversate dal Giro.