Joaquim Rodriguez ha vinto due edizioni de Il Lombardia e le ha rese indimenticabili per il pubblico...

Joaquim Rodriguez ha vinto due edizioni de Il Lombardia e le ha rese indimenticabili per il pubblico.
Per anni Joaquim Rodriguez è stato uno dei corridori più
forti e amati del gruppo ma il suo palmares è abbastanza scarno, essendo
nettamente maggiori le sconfitte rispetto ai successi nelle grandi corse.Se i podi a Giro Tour
e Vuelta, i successi di tappa in
tutte e tre le corse a tappe e i giorni in maglia rosa e rossa, non valgono un
successo finale di un GT, tra le
corse di un giorno le cose non sono andate molto diversamente.
La classica che più di ogni altra gli ha regalato gioie è senza dubbio il Lombardia che è
riuscito a conquistare due volte nel
2012 e nel 2013, due successi quasi identici tra loro ma dal significato
diverso anche se entrambi sono arrivati dopo due delle delusioni più cocenti
della sua carriera.

Nel 2012 Purito arriva al Lombardia dopo aver vinto la Freccia Vallone e perso il Giro nella crono finale e la Vuelta nell'ormai famosa tappa di Fuente De. Lo spagnolo della Katusha è in grande condizione e lo
dimostra già ad una ottantina di km dal traguardo, quando sul Muro di Sormano misura la febbre agli
avversari. Il punto chiave del Lombardia 2012, così come nell'edizione
precedente è la salita di Villa Vergano, detta anche il Muro dell'Alpino.
Sul tratto più duro della salita, ecco l'atteso scatto di Rodriguez: Contador, che lo ha beffato
all'ultima Vuelta, tenta di resistergli, ma sue questi muri Purito non teme
rivali e resta da solo in testa alla corsa. Alle sue spalle si forma un
gruppetto composto da Contador, Santambrogio, Quintana, Zaugg, Henao, Uran e
Samuel Sanchez. I 13" di margine al termine della discesa, sono
sufficienti per godersi gli ultimi metri e andarsi a prendere, sotto una
pioggia torrenziale, il successo più
prestigioso della sua carriera. Sul traguardo Purito, che è il primo
spagnolo a conquistare il Lombardia, lancia al cielo una borraccia e si mette
alle spalle le delusioni di Giro e Vuelta.
Il Lombardia 2013 presenta lo stesso percorso dell'anno
precedente, con la salita di Villa Vergano come ultimo giudice, così come
l'anno precedente, Rodriguez arriva con una buona condizione ma una grandissima
delusione alle spalle, stavolta freschissima e impossibile da dimenticare, come
il secondo posto del Mondiale di Firenze,
dove è stato battuto dal portoghese Rui
Costa ma soprattutto "tradito" da Alejandro Valverde, al quale aveva fatto da gregario negli anni in
Caisse d'Epargne.
Come nel 2012 la pioggia accompagna i corridori e Purito
attacca sul Muro dell'Alpino,
stavolta è Majka l'ultimo a cedere e alle sue spalle si forma un terzetto col
polacco, Valverde e Daniel Martin che transita con 13" di ritardo. In
discesa Rodriguez perde qualche secondo e al suo inseguimento si porta il solo
Valverde, per quella che pare essere la resa dei conti definitiva tra i due. Al
contrario di Firenze, non c'è un terzo che gode tra i due litiganti e Joaquim a
soli sette giorni da quella sconfitta che lo aveva buttato nello sconforto più
totale, riesce a prendersi l'ultima grande corsa della stagione proprio davanti
a colui che era stato l'artefice principale di quella delusione. Sul podio i
due si ignorano totalmente ad eccezione di una gelida stretta di mano, ma per
Rodriguez questa è una vittoria
dolcissima.
Questi due Lombardia rimarranno le uniche due classiche Monumento conquistate dallo spagnolo in
carriera, con quella Liegi, da sempre la corsa dei suoi sogni, destinata a
rimanere tale. Purito aveva deciso di ritirarsi al termine delle Olimpiadi di
Rio ma alcune divergenze con la sua squadra, lo avevano obbligato a proseguire
fino al termine della stagione, con il Lombardia
2016 che diventerà l'ultima corsa della sua carriera.