La Freccia Vallone 2018 e i suoi risvolti decisamente
insoliti.
A metà tra Amstel
e Liegi, la Frec...

La Freccia Vallone 2018 e i suoi risvolti decisamente
insoliti.
A metà tra Amstel
e Liegi, la Freccia Vallone è probabilmente la meno ambita delle tre ed è
sicuramente la più scontata, con l'arrivo in cima al Muro di Huy che la rende praticamente immutabile e uguale a sé
stessa ogni anno. negli ultimi anni, a cambiare non erano stati nemmeno i
vincitori, visto che fino a ieri, tra gli uomini, le ultime quattro edizioni avevano
visto i successi di Alejandro Valverde,
mentre tra le donne, le ultime tre edizioni erano state ad appannaggio di Anna Van der Bregge9n.
Se tra le donne non è cambiato nulla con Anna Van der
Breggen che è andata a prendersi il quarto successo consecutivo, dimostrando
qualora ce ne fosse bisogno di essere semplicemente la più forte del mondo, tra
gli uomini potrebbe essersi aperta una nuova era, quella di Julian Alaphilippe, uno che sin dagli
esordi aveva fatto capire che un giorno questa corsa sarebbe stata sua, visto che
sia nel 2015, alla sua prima partecipazione, che nel 2016 aveva chiuso al
secondo posto battuto solo da quel Valverde che oggi si è dovuto accontentare
della piazza d'onore.
Soprattutto negli ultimi 15 anni la Freccia è diventata una
corsa "noiosa" con tutta l'attesa, lo spettacolo e il pathos
riservato a quegli ultimi 1300 metri
che si percorrono in circa 3 minuti. Se prima il muro di Huy indirizzava la
corsa, da quando, nel 1985, ne è diventato la sede d'arrivo, si è trasformato
quasi sempre in giudice unico e
inappellabile. L'ultima volta che non si è deciso tutto sul muro, risale al
2003 quando si impose Igor Astarloa che faceva parte di una fuga partita ad
oltre 100 chilometri dal targando.
Dopo il dominio di Valverde degli ultimi quattro anni, al
termine di corse decisamente soporifere, addirittura con l'ascesa finale affrontata quasi in surplace, quest'anno abbiamo
assistito ad una corsa diversa dal
solito, con i fuggitivi, tra cui era presente un ottimo Nibali, che hanno
davvero dato l'impressione di potersi giocare il successo viste le difficoltà
della Movistar di tenere chiusa la corsa. Poi un po' l'esaurirsi delle forze
degli attaccanti, un po' il lavoro di altre squadre ha fatto si che la
situazione si ricomponesse e che a giocarsi il successo fossero i favoriti
della vigilia.
A quel punto è stato chiaro che il duello fosse tra Alaphilippe, che ai Paesi Baschi aveva
mostrato di essere in grande condizione, e Valverde
che puntava al quinto successo consecutivo e che è il corridore che ha vinto di
più in stagione. A differenza di quanto accaduto nel 2015 e nel 2016, è stato
il francese a fare la prima mossa. Accortosi di non avere Valverde a ruota,
Alaphilippe ha iniziato ad accelerare a 300 metri dal traguardo e lanciato lo
sprint un centinaio di metri dopo, mettendo subito tra se e lo spagnolo il
distacco decisivo.

Per Alaphilippe, la Freccia, non solo è la prima Classica vinta in carriera ma stranamente anche la prima
corsa di un giorno. Questo successo non può che essere il punto di partenza per
una carriera che promette di consacrarlo tra i grandi interpreti delle
classiche e domenica alla Liegi avrà già una ghiotta occasione di ripetersi.
Alla fine di questa corsa possiamo dire di esserci divertiti
più del solito ma il fascino di Huy,
dove in quei tre minuti scarsi di corsa, per forza di cose deve emergere il più
forte e dove c'è l'esaltazione massima del duello,
continua a rimanere uno dei momenti più belli dell'intera stagione.