Fernando Gaviria si è confermato al Tour de France come il
velocista di punta del panorama mondiale,...

Fernando Gaviria si è confermato al Tour de France come il
velocista di punta del panorama mondiale, candidato a guidare il ricambio
generazionale nelle volate.
Fin qui il Tour de
France, in ottica classifica generale, con i distacchi abbastanza limitati
della cronosquadre, non ha detto molto. In attesa della tappa del pavé e delle
prime salite che ci diranno realmente come stanno i favoriti per la maglia
gialla, sono stati i velocisti a
prendersi la scena.
Se escludiamo Elia Viviani reduce dal Giro, Caleb Ewan
lasciato a casa dalla Mitchelton per questioni di mercato e Nacer Bouhanni
escluso dalla Cofidis per motivi disciplinari, non manca nessuno tra i velocisti più forti. Logico, dunque, che
queste prime volate erano attesissime,
con una sorta di scontro generazionale tra i velocisti che negli ultimi anni
hanno fatto la voce grossa come Kittel,
Cavendish o Greipel e i giovani
emergenti con Gaviria e Groenewegen su tutti, senza dimenticare il sempre
presente Sagan o quei velocisti come Kristoff, Demare o Degenkolb che pur non
avendo vinto tantissimo sono stati spesso protagonisti negli ultimi anni, per
finire con Boasson Hagen, Matthews o Colbrelli che in sprint più ristretti sono
clienti difficili da battere.
Fino alla partenza del Tour, i grandi "vecchi"
come Cavendish, Kittel e in modo minore Greipel,
hanno vissuto una stagione difficile e le prime tre volate del Tour, quelle di
Fontenay-le-Comte, La Roche-sur-Yon e Sarzeau, lo hanno confermato. Cavendish
non è riuscito a disputare nemmeno uno sprint, mentre Kittel e Greipel non sono
stati capaci di andare oltre un terzo posto.
Oltre al solito Sagan, capace di vincere una volta e di
piazzarsi due volte secondo nelle tre volate fin qui disputate, a fare la voce
grossa è stato Fernando Gaviria. Il
colombiano della Quick Step ha vinto
le due volate che ha disputato e ha indossato la maglia gialla, confermando
definitivamente, dopo le quattro tappe al Giro 2017, di essere uno dei migliori
velocisti del gruppo e senza dubbio il miglior in questo Tour.

Chi si era presentato con grandi ambizioni, forte di nove successi stagionali e della
vittoria di Parigi all'ultimo Tour, era Dylan
Groenewegen ma l'olandese della Lotto NL non è riuscito a trovare il varco
giusto e nelle due volate disputate non è riuscito a far meglio di un quarto
posto. Come Kittel ha pagato lo scarso
aiuto da parte dei compagni ma avrà modo di rifarsi.
Chi dalla squadra ha avuto il miglior supporto è stato
proprio Gaviria, che ha potuto contare sull'aiuto di tutti i compagni di squadra, compresi Gilbert e Jungels. Con queste
due vittorie, Gaviria ha confermato la bontà della Quick Step che ha lasciato
partire Kittel non appena lo status dei due si stava equiparando e averli
entrambi in squadra poteva diventare un problema.
Viste le difficoltà di KIittel, Greipel e Cavendish sembra
che stiamo assistendo ad un ricambio
generazionale, ma forse è ancora presto per cantare il loro de profundis,
visto che parliamo dei velocisti più forti degli
ultimi 10 anni e che per un velocista è più semplice che per uno scalatore,
ritrovare il colpo di pedale giusto e lasciare la propria firma su una tappa o
ritrovare le vecchie sensazioni.